Terapie per disabili
I pazienti con disabilità possono incorrere in difficoltà nel momento in cui devono prendersi cura della propria igiene orale. Stesse difficoltà possono essere incontrate dai caregiver, che hanno il compito di assistere questi soggetti per tutte le operazioni quotidiane (anche per quelle di pulizia dei denti).
A seconda del paziente, anche le più semplici operazioni di spazzolamento dei denti possono infatti risultare alquanto complesse, ragion per cui non bisogna dare nulla per scontato. Ci sono soggetti che, non solo non riescono ad usare lo spazzolino (manuale o elettrico che sia), ma che nemmeno riescono ad aprire la bocca.
Da queste problematiche nasce la nostra attenzione particolare per i soggetti disabili, che abbiamo il compito di aiutare e di mettere nelle migliori condizioni possibili per affrontare un’eventuale visita o operazione dentistica.
Ancor prima di ciò, dobbiamo assicurarci che sia loro che i caregiver abbiano tutte le informazioni necessarie per eseguire le operazioni di pulizia orale nel migliore dei modi.
Come migliorare l’igiene orale in caso di pazienti con disabilità?
I pazienti con disabilità motorie possono avere difficoltà ad utilizzare lo spazzolino manuale. Per tale ragione è bene fare un tentativo con quello elettrico, per verificare se le operazioni di pulizia migliorano o meno.
A prescindere da ciò, per i soggetti con disabilità è fondamentale sottoporsi a delle periodiche sedute di pulizia dei denti eseguite dal dentista.
Queste, note anche come operazioni di igiene dentale professionale, hanno finalità terapeutiche, dato che consistono in una profonda rimozione dei batteri dalla superficie dentale e dei tessuti molli.
L’igiene orale professionale andrebbe eseguita, di norma, almeno 2 volte all’anno, a distanza di 6 mesi l’una dall’altra. In caso di patologie orali importanti, quali parodontite o gengivite, è bene eseguirle anche più spesso.
Bruxismo e disabilità
Alcuni pazienti con disabilità possono riportare dei casi di bruxismo, dettati da eventuali spasmi muscolari di tipo involontario. Il digrignare dei denti e il loro sbattere può portare ad un deterioramento dello smalto.
Per ovviare a questo problema, anche i pazienti con disabilità possono ricorrere ai bite notturni, pensati proprio come mascherine protettive in grado di attutire i colpi dettati dal bruxismo.
Anomalie dentali: soggetti con sindrome di down
Molti pazienti con sindrome di down hanno in comune le medesime anomalie dentali. Una delle più frequenti è quella dell’agenesia dentale (mancanza congenita di alcuni elementi dell’arcata).
Le agenesie dei denti si presentano in caso di mancata odontogenesi (processo di sviluppo del germe del dente).
Le agenesie sono comunque facilmente risolvibili: si può optare per una chiusura degli spazi rimasti vuoti nell’arcata (mediante terapia ortodontica) o per l’inserimento di impianti dentali (operazione chirurgica di implantologia).
Pazienti con disabilità e sedazioni
La sedazione cosciente è una tecnica anestesiologica molto usata in caso di pazienti con disabilità. Questa, oltre a controllare la sensibilità al dolore, consente al paziente di entrare in un profondo stato di rilassamento.
Il rilassamento muscolare risulta una condizione necessaria, specialmente in caso di soggetti disabili che presentano spasmi motori, potenzialmente pericolosi durante una visita odontoiatrica o un intervento di chirurgia orale.
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